Dopo un mese di stacco dal blog, c'era veramente troppo caldo per far lavorare il cervello al di fuori dei tempi lavorativi, sono tornato.
Ho fatto una riorganizzazione di idee, trovato un interessante filo conduttore, "disegnato con le parole", sfruttando la metrica 5-7-5 dei famosi haiku, immagini di idee da ampliare.
Basta con le chiacchiere ed ecco il racconto bonsai, un esperimento/gioco con colpo di scena finale.
Confini
Finalmente aveva finito, poteva tornare a casa tre ore prima del previsto e avrebbe usato quel tempo per prendersi cura di sé.
Quasi volando con l'automobile, imprecando a destra e manca nel traffico, arrivò a casa e con la stessa furia con cui aveva guidato si spogliò, lasciando una scia di vestiti dalla porta d'ingresso fino alla camera da letto dove iniziò a respirare, finalmente, ad un ritmo normale. Scelse con cura la biancheria intima, valutando quale dei tre completi sexy indossare, tirò fuori dalla loro confezione le autoreggenti color rosa antico che, da quando le aveva prese un mese prima, non aveva avuto ancora modo di indossare: troppe ore di lavoro, ma non poteva farne a meno. Preparò sul letto il suo abito preferito e scelse un paio di sandali tacco 11. Si diresse in bagno e si fece una calda doccia rilassante; con cura e tranquillitá si depilò, gustandosi quel momento di pace. Sapeva che da quei momenti di solitaria gratificazione personale trovava le energie per affrontare qualsiasi cosa.
Ultimata la doccia si sentiva al settimo cielo nel pieno del relax. Si mise lo smalto ai piedi: adorava metterlo e mentre lo metteva tutti i pensieri e logorii mentali svanivano.
Guardò l'orologio, aveva ancora due ore, ancora tanto tempo per sè. Si vestì ed iniziò a truccarsi il viso. "Amore; sorpresa! Sono tornata prima, che fortuna...", alla compagna di Paolo morì la frase in gola appena varcò la porta del bagno e rimase a bocca aperta, Paolo a sua volta si paralizzò e la guardò, gli occhi approfonditi dal mascara si riempirono di rammarico.
Quasi volando con l'automobile, imprecando a destra e manca nel traffico, arrivò a casa e con la stessa furia con cui aveva guidato si spogliò, lasciando una scia di vestiti dalla porta d'ingresso fino alla camera da letto dove iniziò a respirare, finalmente, ad un ritmo normale. Scelse con cura la biancheria intima, valutando quale dei tre completi sexy indossare, tirò fuori dalla loro confezione le autoreggenti color rosa antico che, da quando le aveva prese un mese prima, non aveva avuto ancora modo di indossare: troppe ore di lavoro, ma non poteva farne a meno. Preparò sul letto il suo abito preferito e scelse un paio di sandali tacco 11. Si diresse in bagno e si fece una calda doccia rilassante; con cura e tranquillitá si depilò, gustandosi quel momento di pace. Sapeva che da quei momenti di solitaria gratificazione personale trovava le energie per affrontare qualsiasi cosa.
Ultimata la doccia si sentiva al settimo cielo nel pieno del relax. Si mise lo smalto ai piedi: adorava metterlo e mentre lo metteva tutti i pensieri e logorii mentali svanivano.
Guardò l'orologio, aveva ancora due ore, ancora tanto tempo per sè. Si vestì ed iniziò a truccarsi il viso. "Amore; sorpresa! Sono tornata prima, che fortuna...", alla compagna di Paolo morì la frase in gola appena varcò la porta del bagno e rimase a bocca aperta, Paolo a sua volta si paralizzò e la guardò, gli occhi approfonditi dal mascara si riempirono di rammarico.
Il racconto ha più livelli di lettura, partendo dal più superficiale della sottile ironia drammatica della situazione fino alla profondità dei rapporti di coppia e dell'essere umano. Altra cosa che mi piace è l'imbroglio, l'inaspettato che esce dall'ordinario e ti sbilancia... da nessuna parte c'è scritto che è un lui o una lei, eppure pensi che sia una lei fino all'ultimo.
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