Non sono contro la tecnologia, anzi
credo di esserne, nel mio piccolo, un sostenitore, ma sono contrario
all'uso troppo umano di essa: disumanamente utilizzata per rendersi
più vicini al mondo però sempre più isolati da ciò che abbiamo
vicino.
L'ambiguità della tecnologia si è
fatta sentire in modo esponenziale nel 'boom' di Internet: un mondo
parallelo altamente tecnologico che ricalca in tutto e per tutto la
società mondiale e riporta l'essere umano ai tempi della clava per
imporre le proprie ragioni, spezzare la voce altrui e raggiungere
fantomatiche vette in piccoli gruppi virtuali di sconosciuti.
Mi scappa da ridere e alla stesso tempo
di piangere, davanti alle virtuali amicizie di migliaia di persone...
Ai tempi in cui ero iscritto al noto
social network FaceBook, la lista delle “amicizie” era di circa
400 utenti: in sei mesi di assenza solo 2 persone si sono accorte
della sparizione.
Tutti e 400 gli utenti li conoscevo
fisicamente dal vero prima dell'amicizia su FB, ponendo che 150 non
abbiano il numero di telefono, altri 100 ne telefono ne email, dei
restanti 150 quanto importa ciò che scrivi o meno ?
Eppure, per molti, è più reale un
social network forse perchè così non vedono l'effettiva solitudine
che li circonda e/o l'effetivo e reale : Non mi interessa quello che
dici. Ti metto un mi piace di scambio.
Basandomi su questi pensieri e sul
mondo odierno che si aggrappa a vecchi ideali perchè non è più in
grado di essere compatto per avere nuovi ideali adatti ai tempi
attuali, ho scritto una serie di racconti brevi che vanno dal
“politicamente scorretto” all'assurdo della realtà fino al
fantascientifico buon senso che sembra mancare sempre di più.
Ironia e sarcasmo, forse con una punta
di sadismo nel rivoltare il coltello nella piaga, ho voluto
raccogliere per ora le basi della società attuale.
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