... è una delle tante cose che ci sembra normale possedere eppure è bastato un solo giorno per toglierla e limitarla; la libertà è quindi come una casa con il mutuo: non la possiedi finché non hai finito di pagare.
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lunedì 11 maggio 2020
sabato 4 aprile 2020
Estratto da Racconti Brevi: un micro girone di follia
Un racconto tratto da Racconti brevi: un micro firone di follia
L'ANELLO
Gli anelli, è tutta colpa degli anelli.
Dovevo pensarci prima.
Aspetta dottore. Aspetta ancora cinque minuti poi mi alzo, ma prima devo spiegarti perchè e posso spiegartelo solo da qui mentre mi specchio in me stesso.
Gli anelli mi hanno sempre portato sfortuna e ogni volta mi hanno lasciato dolorante.
Anelli.
Tutto è iniziato quando all'età di otto anni trovai un piccolo anellino nell'uovo di Pasqua.
Era bellissimo: c'era scritto dipinto a mano.
È l'unico che ricordo bene.
Lo regalai ad una mia compagna di classe e dopo questo funesto omaggio lei smise di parlarmi e pensare che fino al giorno prima ci vedevamo tutti i pomeriggi.
All'età di vent'anni, dopo due anni di felice fidanzamento, regalai una fedina d'oro alla mia ragazza: dopo sei mesi mi lasciò per un altro.
A trent'anni, dopo quattro anni passati insieme, regalai un solitario alla mia fidanzata: in una settimana sparì dicendomi che non se la sentiva di impegnarsi troppo.
A quarantasei anni, dopo sei anni di assidua frequentazione, regalai un grosso solitario alla mia ennesima fidanzata che mi lasciò poco dopo per un'altra... sì un'altra.
Vedi dottore?
È sempre stata colpa degli anelli e ogni volta è stato un dolore che si è espanso in ogni cellula del mio corpo, lasciandomi a terra dolorante lacero spezzato.
Ora a quarantasette anni mi ritrovo steso a terra in questa cantina semibuia a parlare del mio fato con uno sconosciuto.
Anche questa volta, dottore, è stata colpa di un anello.
Dimmi se sbaglio dottore, correggimi e dimostrami che non è vero: un cappio non è forse un anello regalato alla Morte?
Guarda!
Anche lei si è spaventata davanti ad un mio anello, anche lei mi ha lasciato a terra dolorante e straziato e lacero e spezzato.
Guardo là in alto dottore perchè c'è uno specchio: un troncone di corda ormai vecchia, straziata e lacerata e spezzata che non è stata in grado di sopportare il peso di una vita.
Anelli.
Lasciami qui steso ancora cinque minuti.
Ancora cinque minuti per guardarmi, riflettere su quello che sono diventato.
Maledetti anelli.
Tutta colpa degli anelli.
lunedì 30 marzo 2020
Racconti Brevi - Un micro girone di follia
“Il lavoro più grande è stato togliere l'inutile”.
Non è un romanzo che vi terrà compagnia per ore: mezz'ora di lettura per proporre tanti spunti di riflessione su di noi e su ciò che è la società oggi.
Una serie di racconti brevi politicamente scorretti non potevano contenere al loro interno l'inutile che circonda la vita di ognuno di noi.
Ultima nota: la spavalderia di una scrittura sperimentale con punteggiatura diversa dal “comunemente giusto” per rendere il ritmo e la velocità di lettura diverse da un racconto all'altro.
Buon divertimento in questo micro girone di follia.
Non è un romanzo che vi terrà compagnia per ore: mezz'ora di lettura per proporre tanti spunti di riflessione su di noi e su ciò che è la società oggi.
Una serie di racconti brevi politicamente scorretti non potevano contenere al loro interno l'inutile che circonda la vita di ognuno di noi.
Ultima nota: la spavalderia di una scrittura sperimentale con punteggiatura diversa dal “comunemente giusto” per rendere il ritmo e la velocità di lettura diverse da un racconto all'altro.
Buon divertimento in questo micro girone di follia.
lunedì 4 febbraio 2019
Raccolta di racconti brevi
Si sta completando la raccolta di racconti brevi sperimentali che ho scritto in questi ultimi anni.
Ho lavorato pesantemente di taglio.
Tutto ciò che non era utile alla comprensione l'ho tolto e in questo modo, spero, lascio al lettore maggior possibilità di interpretazione e fantasia.
Se una cosa può esser detta in una parola non ha senso usarne di più.
Ancora tre racconti da sistemare e poi la raccolta potrà finalmente uscire.
Ho lavorato pesantemente di taglio.
Tutto ciò che non era utile alla comprensione l'ho tolto e in questo modo, spero, lascio al lettore maggior possibilità di interpretazione e fantasia.
Se una cosa può esser detta in una parola non ha senso usarne di più.
Ancora tre racconti da sistemare e poi la raccolta potrà finalmente uscire.
domenica 17 giugno 2018
In libertà
Non sono contro la tecnologia, anzi
credo di esserne, nel mio piccolo, un sostenitore, ma sono contrario
all'uso troppo umano di essa: disumanamente utilizzata per rendersi
più vicini al mondo però sempre più isolati da ciò che abbiamo
vicino.
L'ambiguità della tecnologia si è
fatta sentire in modo esponenziale nel 'boom' di Internet: un mondo
parallelo altamente tecnologico che ricalca in tutto e per tutto la
società mondiale e riporta l'essere umano ai tempi della clava per
imporre le proprie ragioni, spezzare la voce altrui e raggiungere
fantomatiche vette in piccoli gruppi virtuali di sconosciuti.
Mi scappa da ridere e alla stesso tempo
di piangere, davanti alle virtuali amicizie di migliaia di persone...
Ai tempi in cui ero iscritto al noto
social network FaceBook, la lista delle “amicizie” era di circa
400 utenti: in sei mesi di assenza solo 2 persone si sono accorte
della sparizione.
Tutti e 400 gli utenti li conoscevo
fisicamente dal vero prima dell'amicizia su FB, ponendo che 150 non
abbiano il numero di telefono, altri 100 ne telefono ne email, dei
restanti 150 quanto importa ciò che scrivi o meno ?
Eppure, per molti, è più reale un
social network forse perchè così non vedono l'effettiva solitudine
che li circonda e/o l'effetivo e reale : Non mi interessa quello che
dici. Ti metto un mi piace di scambio.
Basandomi su questi pensieri e sul
mondo odierno che si aggrappa a vecchi ideali perchè non è più in
grado di essere compatto per avere nuovi ideali adatti ai tempi
attuali, ho scritto una serie di racconti brevi che vanno dal
“politicamente scorretto” all'assurdo della realtà fino al
fantascientifico buon senso che sembra mancare sempre di più.
Ironia e sarcasmo, forse con una punta
di sadismo nel rivoltare il coltello nella piaga, ho voluto
raccogliere per ora le basi della società attuale.
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