venerdì 21 novembre 2014

Ritornando al reale e irreale: il mondo della fotografia

L'altra sera, mentre mostravo alcuni scatti, mi è stato chiesto se i colori erano veri.
Con aria allibita ho risposto: certo che sono veri.
I colori delle mie fotografie sono veri tanto quanto quelli dipinti dal pittore sulla tela.
Quei colori sono veri perché io, nel momento in cui ho premuto il pulsante di scatto, ho visto quei colori che poi, in post produzione, ho fatto risaltare.
La fotografia è reale quanto il quadro di un pittore, ma perché al pittore non viene mai chiesto se i suoi colori sono veri? Avvicinandomi di più al mondo fotografico oserei anche domandare: perché quando si scattava a pellicola nessuno domandava se i colori erano veri? Eppure quei colori erano definiti dal tipo di emulsione che ricopriva il negativo perciò perché i colori dei miei scatti fatti in digitale devono far porre queste domande? Non ho mai fatto diventare l'erba blu ed il cielo verde (al che la domanda iniziale potrebbe anche starci), non ho mai modificato nulla, ma sempre enfatizzato ciò che mi ha colpito in quel momento. Enfatizzare non significa certo taroccare la fotografia.
Enfatizzare vuol dire trasmettere, in modo chiaro e conciso, quello che ci ha colpito.
Ci sono tanti modi per trasmettere il nostro punto di vista e far concentrare l'osservatore su ciò che abbiamo visto: usiamoli questi modi.
Quindi, quando guarderete una fotografia non domandatevi se è reale o meno, perché la fotografia è solo una rappresentazione della realtà.

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