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domenica 29 luglio 2018

Holga la macchina fotografica Haijin

Ogni volta che parto, per un luogo vicino oppure lontano, l'infaticabile Holga è sempre con me.
Una macchinetta fotografica tutta in plastica, per pellicola medio formato, leggerissima e semplicissima da usare.
Non teme l'umidità, non ha problemi di batterie, non si sporca il sensore e fa il suo dovere ogni volta al cento per cento: punti e scatti. La foto è fatta.


Questo scatto può essere l'inizio o la fine di un giro al mare, per me però è l'inizio di una storia d'emozioni.



Ogni difetto è unico per ogni Holga, ogni Holga è unica come l'essere umano.
Scattare una fotografia con Holga è come scrivere un Haiku: è un momento, un istante, una intuizione  che ci illumina. Punta e scatta e l'emozione sarà catturata.


sabato 28 luglio 2018

Cuore blu(es)



Vicino al ritorno verso casa e gli impegni lavorativi una foto che per me dice tutto nella sua semplicità grafica. 
Un enorme cuore blu color del cielo e del mare disegnato dall'ombrellone che ci tiene all'ombra e mi lascia un po' di quella malinconia di una musica blues.
Una foto, che come un Haiku, va letta con l'intenzione di andare oltre l'evidenza e lasciare che sia solo la partenza delle emozioni e non l'emozione in sé per sé.

un aquilone
nell'aria calda vola
- fieri legámi

Il bello della partenza, come dice il mio vagabondo nel racconto breve "La casetta e il mondo", è sapere che ci sarà un ritorno.

Buon week end a tutti


mercoledì 4 aprile 2018

All'antica

... e scatto fotografie con la pellicola per il gusto di tenerle per me stesso, e scrivo i miei racconti brevi e le mie riflessioni con la penna e un quadernetto, per il gusto di sentirli fisicamente in mano e rileggerli quando mi pare ovunque sono.
Scrivere sul quaderno mi aiuta a capire, quando dico fine ad un racconto, quanto incasinati erano i miei pensieri. Rileggo con piacere saltando da una pagina all'altra seguendo gli asterischi il corso della mia fantasia riordinato, messo nero su bianco. Rileggere il mio quaderno è quasi come leggere un game-book. (Chissà se qualcuno se li ricorda...)

La cosa più assurda, all'inizio, è stato pensare quanto fosse strano scrivere su carta... eppure ho imparato a scrivere su carta. Ora, se non scrivo su carta, non riesco a fare una pippa.

domenica 18 febbraio 2018

martedì 9 gennaio 2018

Il mondo piccolo

Inizia un viaggio all'interno del grande mondo piccolo di Giovannino Guareschi

sabato 30 dicembre 2017

HOLGA , il nuovo libro fotografico di Michael Kenna

La produzione di Michael Kenna è quasi esclusivamente incentrata sul paesaggio. Non un paesaggio qualsiasi, tant’è che il suo stile oramai risulta inconfondibile.
Egli ama fotografare in condizioni scarse di luce: di notte, all’alba o nelle cupe giornate invernali.
 “Non sono interessato a creare delle fotocopie“, dice Michael Kenna infatti
egli preferisce la suggestione di una immagine alla sua didascalicità. Una buona immagine deve dare emozioni e non descrivere sterilmente un contesto.

Io e Holga , e-book pratico su come sfruttare al meglio Holga

Egli fotografa l’anima dei luoghi dove si trova, l’invisibile che è davanti i nostri occhi.
L'ultimo libro di Michael Kenna HOLGA dimostra la sua capacità e la forza della toy camera più famosa al mondo.

venerdì 29 dicembre 2017

Io e Holga su Amazon

Dal 2 Gennaio 2018 disponibile su Amazon nel formato elettronico.
Prenotalo qui
 Holga, una macchino lo-fi che lo stesso Michael Kenna ha iniziato ad utilizzare e l'ha descritta così:
It's like a pencil. You can use it to do an incredible drawing or write some amazing verse, or be an accountant.” (Post Magazine 29 Novembre 2017 Ethereal Landscapes captured on a Holga, a made in Hong Kong toy camera. Cit. di Michael Kenna).


martedì 31 gennaio 2017

Nebbia, atmosfera e SPOT

Una fredda serata umida, di quelle in cui senti l'umidità, per quanto tu ti copra, penetrarti fino dentro alle ossa.
Le città, i parchi, si trasformano e diventano paesaggi incantati dalla magica atmosfera.


Immagine ripresa a 6400ISO, EV -0,3, 35mm f4, calcolo dell'esposizione spot. Grazie al calcolo SPOT si riesce a mantenere l'atmosfera che ci colpisce e l'unica post produzione effettuata da PC è stata la trasformazione in BN.

sabato 4 giugno 2016

Cara Holga 135!!!

Bene il rullino lavorato a caffè e Svelto, il famoso detersivo, si è asciugato ed è finito sulla mia Holga135. Lo so avevo scritto che l'avrei messo sulla F90... ma un rullino così può andare solo su una macchina lomografica! (Ricordate? Mescoliamo tutto)
Perchè questa decisione ? Finalmente ho fatto sviluppare il rullino Kodak Ektar 100 che avevo montato ormai un anno emmezzo fa, e i risultati mi sono piaciuti, mi hanno dato dei colori e delle sfocature particolari che ho adorato.





Qualcuno potrebbe pensare che la fotografia non è ottenere risultati a "caso" e che questi siano risultati a caso... invece no! Nonostante la macchinetta plasticosa i risultati sono tutti dovuti a scelte che ho fatto al momento dello scatto.
Foto del duomo: il lampione in primo piano è sfocato, non è sfocato a caso, era a meno di cinque metri da me, ho ruotato la ghiera della messa a fuoco (se così si può chiamare) su infinito, sapendo che il lampione sarebbe venuto sfocato.

Secondo scatto: volevo la neve bianca e ho messo il diaframma a f8, nonostante fosse presente abbastanza sole per scattare a f11, il colore della pellicola, una pellicola calda, ha dato l'effetto violaceo.
L'ultima foto è una lunga esposizione. Montato la mia Holga su cavalletto, montato scatto flessibile, calcolato tempo di esposizione e foto fatta come volevo in modalità BULB.

Ok alcuni risultati saranno fortuiti, ma senza le basi giuste non si ottiene molto.
Non sono un "lomografo", difficilmente mi limito a puntare e scattare, anche con l'Holga penso ed elaboro ogni scatto, tenendo presente lo scostamento tra mirino ed obiettivo.

Ed ora via con le doppie esposizioni e i tempi lunghi.

Ah dimenticavo! Sviluppo di un rullino da 24 euro 2.70
Costo del rullino euro 3.50
Se non sei un click dipendente non ha costi proibitivi la pellicola.





giovedì 2 giugno 2016

Una Venezia comune non poi così comune

Dopo aver visto la bellissima esposizione di Helmut Newton a Venezia, io e i miei compari abbiam deciso di perderci per i vicoli meno conosciuti della famosa città... ed ecco una Venezia comune non così comune, forse a volte con una punta di cinismo che però non è lontano dalla verità di questa città dai due volti.


Panorama veneziano comune e rivisitato

Passeggiata veneziana comune e rivisitata

Edificio veneziano comune e rivisitato


Crisi ?

Chiuso

Tutte le altre immagini saranno caricate sul mio sito web danieleporcari.it .
Ciao a tutti

sabato 21 maggio 2016

La buona fotografia

Cos'è la buona fotografia? 
Una domanda molto complessa, a cui si possono dare molte risposte, di qualsiasi tipo, nessuna sbagliata e nessuna esattamente corretta e in questo limbo ci metto pure il mio pensiero coltivato negli anni.
Una buona fotografia è principalmente dovuta al soggetto: il soggetto deve essere interessante.
Deve esserci composizione: cioè il soggetto deve balzare all'occhio e non perdersi nell'immagine.
La luce deve essere adatta al soggetto ripreso: una luce drammatica in una fotografia dove c'è un bambino che gioca confonderebbe le idee, invece una luce dolce e soffusa darebbe risalto alla sensazione di gioco e tenerezza del bambino.
Deve essere scattata nel momento giusto: nel caso del bambino che gioca a palla, se vogliamo dare dinamicità, potremmo scattare una foto mentre sta per prendere la palla, questo darebbe movimento.

Come si definisce un soggetto interessante?
Un soggetto interessante è il fulcro della buona fotografia. Se stiamo facendo un lavoro sulla raccolta differenziata, un sacco della plastica, fotografato nel modo corretto, diventa soggetto interessante per tutti quelli che sono interessati nel progetto. Altro esempio: durante un matrimonio, un gruppo di amici che scrive qualcosa, o sta organizzando uno scherzo, diventa un soggetto interessante per gli sposi.
Quindi possiamo definire il soggetto interessante in base a ciò per cui lo stiamo fotografando.
Ovviamente migliore sarà la composizione, migliore la luce e migliore l'attimo colto, la fotografia acquisterà maggior valore ed interesse.
Una buona fotografia, definita in questo modo, la si può ottenere quindi con qualsiasi mezzo fotografico.
Per ottenere una buona fotografia non c'è bisogno dell'ultimo modello di reflex o mirror less presente sul mercato, non c'è bisogno di un sensore full frame o meno (sfido chiunque a scoprire foto stampate fatte con un sensore aps-c o full frame, impossibile distinguerle), per ottenere una buona fotografia basta metterci occhio, cuore e mente.
Buona luce a tutti.

domenica 8 maggio 2016

Modella in bianco e nero.







+1.5 EV, 800ISO, F4, Luce naturale proveniente dalla sinistra della modella attraverso un grande finestrone schermato da tende bianche. Esposizione calcolata su un grigio medio e poi sovraesposta di 1.5 stop.

sabato 7 maggio 2016

Mescoliamo tutto

Ricordando con piacere l'effetto delle fotografie ricordo scattate da mio padre con la "compattina" a pellicola, mosso da sentimento, riprendo in mano la macchina a pellicola con le pellicole a colori.
Ovviamente, non mi limiterò ai mossi e agli sfocati, ma darò un colpo di pazzia.
Prendodalla lomography le "pazzie" fatte  sulle pellicole e le scatto con delle reflex e non macchine lomo. 
Il primo rullino, montato sulla F90, sarà tutto fatto di foto sfocate e notturne con lunghissime esposizioni di qualche ora (non so cosa ne uscirà dato che non ho calcolato il difetto di reciprocità delle pellicola).
Ora mi sto accingendo a mettere in un bagno di tè e Svelto all'arancia un rullino Kodak ColorPlus 200.
Quando sarà asciutto lo monterò sulla F70 e mi limiterò ad usare il 35mm.
Tutto questo perché ?  Semplice, per puro divertimento!
Ciao e buona luce a tutti, mo vado a far fare il bagnetto alla pellicola.

lunedì 25 aprile 2016

Effetto fantasma... ottenerlo direttamente in camera

L'effetto fantasma è un effetto, a mio parere, interessante. Lo si può ottenere attraverso due scatti, lavorandoli poi con programmi di grafica, oppure direttamente in camera.
Giusto per intenderci l'effetto fantasma è questo:




Una persona o un oggetto semitrasparente.
Attrezzatura necessaria: cavalletto, scatto remoto, un pannellino nero, un flash.
Bisogna settare la macchina fotografica in modo tale che per impressionare il sensore o la pellicola con una esposizione corretta ci vogliano almeno una quindicina di secondi circa, tenendo conto dei tempi di oscuramento dell'obbiettivo e, nel caso della pellicola, del difetto di reciprocità.
Come si agisce:
si monta la macchina sul cavalletto, si sceglie l'inquadratura, si esegue la messa a fuoco, magari aiutandosi con una torcia per illuminare la scena ed aiutare la macchina, o il nostro occhio, a mettere a fuoco. 
Togliere, se attiva, la messa a fuoco automatica, far partire lo scatto tramite comando remoto (cavetto, o telecomando, nel caso non li abbiate fate partire l'esposizione con l'autoscatto della macchina). 
Oscurare l'obiettivo con il pannellino nero il tempo necessario per far mettere la persona nel luogo scelto, o depositare l'oggetto,  togliere il pannellino dal davanti dell'obbiettivo. 
Maggiore sarà il tempo in cui la persona, o l'oggetto, rimarranno al loro posto e maggiore sarà la loro "densità".
Coprire di nuovo l'obiettivo, far spostare la persona o l'oggetto, e terminare l'esposizione della scena.

Coprire l'obiettivo serve ad evitare "strisciate" in movimento sull'immagine finale.
Nulla vieta di far posizionare la persona in più posti ed avere tanti fantasmi nello stesso scatto.
Uno sfondo chiaro renderà l'impronta del fantasma meno densa, viceversa, uno sfondo scuro la renderà più palpabile. 
Se avete uno sfondo scuro, dare un colpetto di flash sulla zona in cui si posizionerà il fantasma aiuterà ad rendere l'immagine meno palpabile.

Buon divertimento.


mercoledì 13 aprile 2016

La ruggine dell'ispirazione

Non so se c'entra con la fotografia, in particolar modo con la mia fotografia, che spesso è descrittiva e realistica, realistica quanto può essere una fotografia ovviamente.
L'ispirazione sul COSA fotografare, più che sul COME ... 
Cosa fotografare... e più che il cosa, è il perchè. 

Non riesco più ad uscire con la macchina fotografica e fotografare semplicemente quello che mi circonda, devo sempre avere un progetto, una motivazione, una idea.
Mi sento bloccato, impantanato, quasi fermo, in un mondo che rotola troppo veloce per la mia osservazione e non riesco più a cogliere momenti che giustifichino quella piccola pressione.

Mi sento calpestato da una mandria impazzita di immagini digitali, alcune meravigliose, altre pietose. 
Contrasti imponenti di artistico e pseudo artistico, contrasti di sedicenti fotografi che fanno workshop su workshop e che alla fine non lasciano nulla, se non una misera traccia di banalità nella memoria.
Così con queste idee e pensieri nella testa, la mia ispirazione è tramortita, appesantita, lontana e in profondità. 
Barlumi di idee si accendono, per presto spegnersi, nella goccia e nel pensiero della banalità.
Seleziono, seleziono e seleziono e alla fine rimane una foto, uno scatto e forse nemmeno quello e allora parcheggio l'idea lasciandola maturare e intanto l'ispirazione si arruginisce.
Forse dovrei iniziare a scattare di più, ma potrebbe servire? Per la legge dei grandi numeri sicuramente una buona ci sarà, ma poi? Poi quell'unica buona uscita sarà ripetibile? 
La ruggine dell'ispirazione che non c'è ... vado a cercare ispirazione e nel frattempo metterò un po' d'olio.
Buona serata



sabato 13 febbraio 2016

Incorniciamo

... e non intendo mettere in cornice le foto stampate oppure aggiungere la cornice alla foto con photoshop, ma intendo incorniciare il soggetto con ciò che è presente nella scena.





Esempio: i due pali fanno da cornice destra e sinistra della scena, rendendola meno dispersiva.

Quando funziona la cornice?
La cornice è un classico della fotografia e non sarà mai sbagliata, al massimo può dare solo valore aggiunto al soggetto, concentrando lo sguardo di chi osserva su di esso. Quindi possiamo dire che la cornice funziona sempre, ovviamente non è il massimo della originalità, ma permette, nel peggiore dei casi, di portare a casa buone foto ricordo.
Altri esempi di cornice:



Questi sono semplici esempi, l'importante è ricordarsi che l'occhio è attirato dal nitido e dalla luce.
Buone foto a tutti e ricordatevi: stampate i vostri ricordi!




sabato 30 gennaio 2016

Arenato ... o con l'ancora alla fonda o senza ispirazione ...

Il progetto Guareschi, che si agita e si muove nella mia mente, non riesce ad uscire in modo decente.
L'idea c'è, gli appunti sono pronti, gli spunti sono tutti ben dentro alla mia testa, ma non riesco a farli uscire da lì, con una idea visiva ben chiara.
Dopo i primi cinque scatti mi sono bloccato, li ho guardati e mi son detto: cacchio qui non c'è impronta che vada al di là della semplice immagine didascalica, non c'è possibilità di immaginazione dalla parte di chi li guarda ...





Ecco queste erano le prime foto ... poco ragionate e molto spinte dal seplice intuito.
Immagini didascaliche che, accompagnate da una didascalia, o viste da chi conosce Guareschi l'uomo, possono dire tanto, raccontare di lui, ma l'immaginazione di chi le osserva dove è?

Fermo su questi dubbi, arenato, non riesco ad ampliare la mia visuale ... ecco sono ad un punto morto . Di queste immagini questa sarà la prima e unica esposizione.
Vado, vago, alla ricerca di una idea visiva migliore.
Buona giornata a tutti, scusate lo sproloquio.

domenica 17 gennaio 2016

Dalla città alla campagna.

Una serie di scatti fotografici realizzati durante il ritorno in treno da Milano.
Sfruttando i riflessi del finestrino, parzialmente dipinto da un graffito, e la bella serata, ho costruito una serie di immagini che creano atmosfera fondendo il viaggio in treno con il paesaggio e i passeggeri.